FARE TUTTO PER TE
Siamo a cavallo dei due anni. Potrei abbandonarmi alla prassi solita e diffusa di fare bilanci e profezie ( gli uni sempre parziali e le altre disattese). Certo, abbiamo motivi per bilanci negativi e positivi nella nostra vita personale e sociale (inutile fare l’elenco di quelli negativi che, anche a Maddalena, abbiamo sotto gli occhi); abbiamo motivi, speranze e previsioni sul nostro futuro. Ma abbiamo certezze? Tutti , anche coloro che si possono permettere di vivere “sopra le righe”, viviamo con la sensazione che qualcosa di negativo – ma cosa?- succederà. Alcuni dicono che le risposte arriveranno dalle profezie Maia, di Nostradamus, dagli oroscopi … Si, forse qualche risposta ci verrà data ma francamente non credo da queste. Una risposta è possibile ma dipenderà solo da noi, forse un sussulto di orgoglio, di fede, di carità e di speranza. Ho detto che non facevo profezie e non le faccio. Vi offro una pagina del diario di un giovane prete, don Giò, scritta pochi giorni prima della sua morte a 28 anni mentre giocava in oratorio con i suoi ragazzi.
“Troppo poco. Mi sembra troppo poco che tutto ciò che io debba fare sia mettere acqua nelle giare e starmene a guardare che Tu faccia il resto. Troppo poco vedere il miracolo e riconoscere la tua gloria. Troppo poco? Troppo poco lasciarsi amare da te e dire agli altri che Tu mi hai amato?
Sono io troppo presuntuoso. Capiscimi, Signore: non voglio portarti via il posto … Non voglio essere io né a far miracoli, né a salvare il mondo, né a dare gloria piena agli uomini.
Ma vorrei poter fare qualcosa di più per te. Vincere i miei timori, la mia pigrizia, le mie paure, e fare tutto per te, e mai più per me. Vorrei, ma mi scontro ogni giorno con la mia fatica. E non lotto abbastanza, mi arrendo troppo in fretta! Aiutami e sostienimi.
Non voglio fare grandi promesse o prendermi chissà quale impegno, uscendo da questi esercizi. So che non li manterrei. Esprimo solo l’intenzione in questo momento di recuperare sempre più passione e fedeltà agli impegni che già come sacerdote sono chiamato a vivere: il dono di te all’altro. Devo essere tutto a tutti.
Quando il mio progetto non va a buon fine mi chiedo: perché?
Pensare che Dio può avere un progetto diverso è un messaggio di speranza,
anche nell’oggi, per me.”
Sono questi i miei migliori auguri di buon anno. Antonello Tumminello
( i testi in corsivo sono tratti dal diario di: Giovanni Bertocchi, Io sono un sogno di Dio)
Solo una parola può essere detta sulla nostra vita che ci dia felicità: Che essa non finirà mai, che è eterna!
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