Solo una parola può essere detta sulla nostra vita che ci dia felicità: Che essa non finirà mai, che è eterna!
Post più popolari
-
La solitudine “in Cristo” Ti darò ciò che tu desideri: Ti condurrò nella solitudine. Ti guiderò nella via che tu non potrai capire, perché ...
-
GIOVANI! RIPRENDETEVI IL FUTURO (2) Questi scenari catastrofici, economici, politici, sociali, assistenziali e ambientali vogliono trasmet...
-
È stata una settimana difficile per tutti: maggiordomi papali arrestati come ladri (?), terremoti e vittime causate da ingegneri improvvidi ...
-
GIOVANI! RIPRENDETEVI IL FUTURO I grandi sociologi sembrano concordare sul fatto che siamo ormai all’agonia della nostra cultura e del nos...
-
LIBERTA’ E’ PARTECIPAZIONE “La libertà non è star sopra un albero e neanche il volo di un moscone(?), la libertà non è uno spazio libero, li...
-
È venuto a Maddalena per diversi anni a trascorrere le vacanze estive. Apprezzava la nostra terra di Sardegna e tutto quanto da lei veniva. ...
-
In questa “settimana di preghiera per l’unità dei cristiani” vi propongo uno stralcio della lettera che Max Josef Metzger, sacerdote cattoli...
-
UNA MALATTIA NUOVA: LA MATERNITA’ Oggi festeggiamo la vita. Il diritto alla vita. Ci vorrebbero decine di libri per dire tutte le cose sensa...
-
LA POVERTA’ CHE CI SPAVENTA In TV, nei giornali, persino al market e al bar non si parla d’altro che di spread, bund, bot, indici di borsa e...
giovedì 30 maggio 2013
LA POVERTA’ CHE CI SPAVENTA
LA POVERTA’ CHE CI SPAVENTA
In TV, nei giornali, persino al market e al bar non si parla d’altro che di spread, bund, bot, indici di borsa e soprattutto di crescita. I paesi poveri del mondo (i quattro quinti dell’umanità) devono crescere; i paesi benestanti (il rimanente quinto dell’umanità) devono crescere. Ma fin dove? A spese di chi? E soprattutto: perché? Il nostro pianeta contiene risorse inesauribili? Quando sentiamo parlare di crescita zero o di decrescita ci sentiamo male. Diventeremo tutti poveri! Davanti alla crescita zero non sappiamo come reagire, non abbiamo i mezzi per comunicare, ormai ci dicono tutto i TG. Noi che abbiamo scambiato l’amore, per il coniuge, per i figli, con il mercato delle cose da non fargli mancare; il riposo con l’affanno da fine settimana; lo stare insieme a tavola parlando con il televisore anziché tra noi. Ma non ci basta come viviamo? Certo anche da noi i poveri ci sono eccome, ma ci sono anche tanti benestanti e tanti ricchi. Non è crescere che ci salverà: è ridistribuire. Occorrerebbe avere qualche cellulare di meno e magari tenerlo fino a che funziona – perché tanto dell’ultima versione useremo solo il 5% delle funzioni. Occorrerebbe avere meno automobili magari più piccole e usarle meno, ci guadagnerebbe la nostra salute e le nostre città non sarebbero immensi parcheggi maleodoranti. Potremmo parlare anche dell’abbigliamento che cambiamo alla velocità della luce (ci sono gli anni in cui devi indossare quel colore: l’anno del viola, del nero, del bianco; del capello con la cresta stile calciatore – 12 € a settimana per rifare la righetta rasata che fa tanto trendy –, del pantalone a vita bassa stile: guarda che indosso mutande firmate). Siamo schiavi della pubblicità e della moda: ogni anno si spendono 500 miliardi di euro in pubblicità, per vincere la fame nel mondo ne basterebbero 80…!) o delle tonnellate di cibo che finiscono giornalmente nella spazzatura. Tutto questo si potrebbe fare a crescita e consumo zero, e soprattutto a 0 euro! Si deve ricominciare a privilegiare il noi all’io; la civiltà alla barbarie dei nostri comportamenti; la civiltà della solidarietà alla barbarie dell’egoismo. Crescita zero vuol dire che l’uomo finalmente finirà di essere solo un consumatore di merci; che diventando o facendo come se fossimo più poveri ci sarebbero meno poveri veri, meno emarginati (perché i poveri non vanno visti, si da pure qualche spicciolo che ci stressa la tasca ma non li si guarda negli occhi). Mettiamoci l’anima in pace: la crescita zero sarà sempre più probabile, perché i 5 miliardi di uomini che vivono in povertà totale non continueranno in eterno a subire. Non lasceranno ancora per molto che i loro bambini muoiano di fame o per banali malattie da noi curabilissime (uno ogni 6 secondi!). In Africa e in Asia non accetteranno ancora per molto di lavorare 12 ore al giorno per noi occidentali e per una ciotola di riso. Non possiamo, non lo dico io ma tanti, troppi, enti e scienziati, permetterci questa crescita e questo stile di vita. Non se lo può permettere il pianeta e con buona pace di coloro che in questi anni hanno accumulato una fortuna commerciando non grano o riso ma solo denaro virtuale, e che ora chiedono la ripresa della crescita, tutto questo finirà! Altrimenti: extraterrestre … portaci via!
Don Antonello Tumminello
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento